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ALITALIA SIGLATO L'ACCORDO DAI SINDACATI CONFEDERALI, SI ANNUNCIA UNA INTESA GENERALE.

Di: Raffaele Pirozzi e Giuseppe Biasco.

Dopo il ritiro della offerta C.A.I., la trattativa Alitalia sembrava compromessa. Ieri pomeriggio è stato raggiunto un accordo sia sul piano aziendale che su quello dei diritti e dei contratti che è stato siglato da: Cgil,Cis, Uil ed Ugl ; mentre i piloti e le altre sigle sindacali autonome apprezzavano il documento presentato da Colannino e si ripromettevano un esame con i propri iscritti per la definitiva approvazione.

I contenuti dell’accordo sono nettamente migliorativi di quanto era stato proposto sino ad ora ed è risultata decisiva la mediazione del Sottosegretario Letta che è riuscito a mettere attorno al tavolo sindacati, Compagnia Aerea ed il Commissario Liquidatore dell’Alitalia: Fantozzi.

Si è registrato sul piano industriale che l’Air France parteciperà alla C.A.I. con una quota molto alta, che raggiungerà il 20%. Questo significa che Fiumicino non perderà le tratte intercontinentali e resterà una sede decisiva per il futuro della Compagnia.

Sul piano contrattuale i piloti si sono visti riconosciuti il loro contratto come i dirigenti e non si vedranno diminuire i loro emolumenti, mentre aumenteranno le ore di volo di ben il 20%,mentre diminuiranno i loro giorni di ferie.

Gli esuberi sono rimasti 3250, mentre si registra la volontà della C.A.I. di garantire la continuità per i contratti a tempo determinato per 1000 lavoratori. Infine, il salario complessivo dei lavoratori non sarà diminuito, solo una quota del 7% sarà legata al raggiungimento degli standard produttivi previsti.

Verranno utilizzati tutti gli ammortizzatori sociali possibili per i lavoratori in esubero e si tenterà di ricollocare ed assistere tutti i dipendenti della vecchia Compagnia.

La trattativa è stata seria ed approfondita e se anche i piloti saranno d’accordo, questa vicenda sarà conclusa secondo un metodo di contrattazione sociale che è la struttura portante della nostra società, della nostra economia.

Adesso tutti si affrettano a dire che hanno vinto, che non hanno ceduto di un passo, che hanno salvato l’Alitalia dal fallimento per il bene del paese.

A nostro avviso hanno avuto ragione coloro che chiedevano una vera trattativa, perché la questione era squisitamente sindacale e come tale doveva essere trattata.

Vogliamo riportare in questa sede quanto scrivevamo il 7 Agosto scorso, quando iniziò questa complessa vicenda Alitalia:

Quello che ci preoccupa di più è la posizione della Cgil, che non esprime ancora un suo giudizio e fa temere che dobbiamo tornare a vedere un film già visto: la firma dell’accordo da parte di tutte le altre organizzazioni sindacali, mentre l’organizzazione di Epifani esprimerà il suo dissenso.

Il compito del sindacato è trattare, tentare,entrando nel merito di far diminuire il numero degli esuberi, di garantire a coloro che verranno espulsi dal processo produttivo il massimo della sicurezza possibile ed il reimpiego. Ma non solo, si apre una partita contrattuale su i diritti e sulle retribuzioni nella nuova società che deve essere seguita con attenzione.

La Cgil, si gioca il questa vertenza un ruolo importante, ritornare ad essere un riferimento politico e sindacale determinante nel nostro paese ed in Europa.

Tutti gli sguardi sono rivolti alla risoluzione di questa grave crisi, perché il settore aereo europeo è in profonda difficoltà; diviso tra possibilità di crescita e ristrutturazioni necessarie.

Proprio in un settore sindacale, in cui gli accordi non sono mai stati unitari, scegliere la strada della unità può essere la più importante e la più difficile delle scelte. Ma, sarebbe finalmente ora che in Italia si riprendesse il cammino di un nuovo sindacato, che si assumesse il compito di indicare la strada, ad un paese sconcertato e confuso, per riprendere uno sviluppo sostenibile e possibile, che appare in questi mesi molto difficile da raggiungere.”

 

Le nostre preoccupazioni erano giuste, le nostre speranze sono state esaudite dal comportamento di Epifani e dalla saggezza di imprenditori ed esperti membri dell’esecutivo.

Non è servita la politica dell’insulto e della delegittimazione, non è servita la firma disgiunta degli altri sindacati, non sono servite le giaculatorie di una politica che parla per sentito dire e dice sempre le stesse cose.

Si è fatta una trattativa tra posizioni ed interessi distinti e diversi, si è raggiunto un accordo. In questi casi tutti devono perdere qualcosa per guadagnare l’accordo, nessuno vince, ma tutti insieme vincono.

Aspettiamo con ansia che piloti ed addetti al volo si aggiungano ai confederali, speriamo che non siano necessari referendum per la ratifica degli accordi, per superare questa difficile situazione.

In ogni caso da questa vertenza tutto il paese ne dovrà trarre la lezione, ripartire come un paese unito è possibile ed uniti si possono superare tutte le difficoltà.

 

Napoli,26/09/08

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